I primi anni del ‘900 sono estremamente difficili per i cittadini livignaschi. Solo nel 1914 viene inaugurata la prima strada, la Via di Döss, che permette a Livigno di uscire dal completo isolamento. La strada è lunga 40 km, e d’estate permette la prima forma di turismo, che cresce col tempo grazie ad un servizio di corriera messo in atto da Bernardo Cantoni ed Enrico Schivalocchi, di Bormio.
Durante l’inverno, però, è quasi impossibile spostarsi. L’unico modo per uscire dal paese è farlo tramite slitte trainate da cavalli, in duri viaggi in mezzo alla neve che durano più e più giorni. Bernardo, a cui nel mentre era stata affidata la cura della strada, comprende la necessità di trovare un modo alternativo, semplice e veloce per potersi spostare tra le valli. Il suo pensiero è rivolto soprattutto al trasporto dei malati, visto che il primo ospedale è molto distante: si trova a Bormio.
Inizialmente costruisce una pseudo-ambulanza: una slitta chiusa, confortevole e soprattutto riscaldata. Questo migliora la situazione ma non lo soddisfa, perché lo sforzo per ogni viaggio resta comunque enorme.
Un giorno, però, mentre osserva un finanziere che, in sella a una motocicletta sale con disinvoltura verso il Passo, raggiunge l’illuminazione: installare alla tradizionale slitta, un motore!
Un giorno, però, mentre osserva un finanziere che, in sella a una motocicletta sale con disinvoltura verso il Passo, raggiunge l’illuminazione: installare alla tradizionale slitta, un motore!
Dopo vari tentativi, pazienza e fatica, riesce nella sua impresa e costruisce l’innovativo mezzo.
Insieme ad amici e parenti realizza la
documentazione e presenta il progetto
all’ufficio brevetti di Milano, dandogli il nome “motoslitta”.
È il 4 aprile 1941.
Insieme ad amici e parenti realizza la
documentazione e presenta il progetto
all’ufficio brevetti di Milano, dandogli il nome “motoslitta”.
È il 4 aprile 1941.
Il successo non si fa attendere, tanto che lo stato commissiona 100 pezzi a Bernardo, in vista della campagna militare in Russia. Peccato che l’azienda Guzzi non riesca a fornirgli i motori poichè in difficoltà per la guerra.
Nei successivi anni, Bernardo continua ad affinare la sua motoslitta, migliorandola e rendendola sempre più utile.
Nei successivi anni, Bernardo continua ad affinare la sua motoslitta, migliorandola e rendendola sempre più utile.
Nel 1952, finalmente, Livigno esce dall’isolamento invernale dopo che la strada del Foscagno diventa transitabile anche d’inverno, grazie alla pulizia eseguta tramite uno spazzaneve a turbina.
Nel 1952, finalmente, Livigno esce dall’isolamento invernale dopo che la strada del Foscagno diventa transitabile anche d’inverno, grazie alla pulizia eseguta tramite uno spazzaneve a turbina.
Oggi, sul muro della Botìa Cantoni rivolto alla via pedonale, è raffigurato proprio Bernardo in sella alla sua motosllitta.